Se ci si trovasse per caso a sfogliare un libro di storia inglese, e si volesse leggere di uno sbarco di successo, si dovrebbe guardare molto indietro. La “motherland” risulta inviolata da ormai quasi 1000 anni, e non certo per mancanza di tentativi; ogni flotta che abbia mai tentato di sbarcare in Inghilterra è stata inevitabilmente sconfitta dalla Royal Navy.
L’ultimo uomo a riuscire in questa impresa apparentemente impossibile fu Guglielmo II di Normandia, divenuto noto successivamente con il soprannome “il Conquistatore”. Come spesso accade nella storia, all’origine di questo conflitto ne giace un altro. All’inizio del XI secolo infatti i danesi invasero l'Inghilterra, e l’allora 12enne Edoardo I fu costretto a fuggire in Normandia ospite del duca, parente della madre. Nei 25 anni di esilio Edoardo divenne il tutore di Guglielmo, a seguito della morte del padre di questo durante una crociata. Edoardo riuscì poi a sedere sul trono che gli spettava di diritto. Alla sua morte si scatenò però un conflitto su due fronti che avrebbe completamente stravolto l’Inghilterra.
Infatti subito dopo la dipartita di Edoardo la mancanza di un erede diretto portò il trono nelle mani di un suo abilissimo, ma molto spregiudicato, consigliere: Harold Godwinson, conte di Wessex e di Herford. La dubbia legittimità del suo diritto al trono portò due sovrani stranieri a contestarne l’autorità e a tentare di conquistarlo per sé con le armi.
Il primo a raggiungere le coste dell'Inghilterra fu Harald III, leggendario avventuriero vichingo e re di Norvegia; la sua pretesa si basava su un accordo stipulato nel 1038 tra il re norvegese e inglese secondo cui, se uno dei due fosse morto, l'altro avrebbe ereditato le sue terre. Dopo aver raccolto le proprie truppe Harald iniziò una serie di incursioni di successo che lo portarono anche ad ottenere la resa di York, importante città dell’Inghilterra Settentrionale. Harold si era contemporaneamente mosso verso nord con il suo esercito e il 25 settembre aveva raggiunto le forze norvegesi soprendendole a Stamford Bridge. Le truppe inglesi erano più numerose e meglio corazzate e, nonostante il tempo guadagnato grazie alla resistenza disperata di un singolo soldato norvegese sul ponte, schiacciarono facilmente l’esercito di Harald, che perì negli scontri portando i suoi uomini alla fuga.
Guglielmo aveva intanto raccolto le proprie truppe ed organizzato una flotta in Normandia, raggiungendo così la costa sud dell’Inghilterra il 29 settembre ed occupando e fortificando la città di Hastings. L’arrivo dei normanni costrinse lo stremato esercito di Harold ad una marcia forzata verso sud che li portò ad incontrare le truppe di Guglielmo il 14 ottobre nella pianura di Telham Hill.
Le truppe sassoni erano schierate strettamente sul versante di una collina risultando così impervie alle cariche di fanteria normanna. Un’abile finta fuga convinse gli inglesi ad inseguire gli avversari, rompendo la formazione e permettendo alla cavalleria Normanna di accerchiarli e sconfiggerli. Durante il resto degli scontri rimase ucciso anche il re Aroldo, ponendo così definitivamente fine al conflitto.
Guglielmo, appena asceso al trono, si trovò a dover implementare delle misure per affrontare l’alto rischio di rivolta; innanzitutto indette un censimento, il primo completo della storia inglese, chiamato "Doomsday Book”, successivamente fu il primo ad indire un coprifuoco per indebolire possibili movimenti cospiratorii.
La più grande e importante novità del regno del “conquistatore” fu la quasi totale sostituzione della nobiltà inglese con aristocrazia di origine normanna, e quindi di lingua francese. L’avvento di questa nuova classe dominante ebbe un effetto peculiare sulla storia linguistica inglese: tutti i termini tipici di uno stile di vita più agiato, per esempio i nomi dei tagli di carne (beef, mutton, pork), sono di origine francese mentre invece i nomi più “comuni” di origine sassone, si pensi a quelli degli animali da allevamento (cow, pig, sheep).