Martha (Tilda Swinton) è una donna malata terminale. Dopo aver sfiorato la morte diverse volte durante il suo lavoro come cronista bellica, si ritrova ora a combattere un nuovo tipo di guerra contro la sua stessa malattia.
Disillusa nei confronti della propria esistenza, si rivolge alla ritrovata amica Ingrid (Julianne Moore), in cerca di aiuto. La proposta è folle: aiutarla a morire, stando nella stanza accanto.
Ingrid è una scrittrice di successo che, come ha raccontato nel suo più recente romanzo, teme la morte e in un certo senso ne ripudia addirittura il pensiero, perché incapace di affrontarlo. Ciò che Martha le chiede sembra andare oltre limite morale ma, per amore dell’amica, accetta.
È così che le due donne si ritirano in gran segreto in una grande villa tra i boschi, dove Martha ha deciso di porre fine alla sua vita grazie a un medicinale rinvenuto nel dark web.
Le due iniziano a condurre una vita lenta e statica, fatta di piccoli attimi, mentre Martha si spegne lentamente. Per la donna, tutto il piacere della vita sembra ormai essersi ridotto. L’unica sua consolazione è sapere che, quando verrà il momento, Ingrid sarà nella stanza accanto.
Nei suoi ultimi giorni, Martha rivive attraverso il racconto, facendo del ricordo un modo per lasciare una traccia. La parola si trasforma nel suo mezzo per esorcizzare la morte, mentre Ingrid le resta una fedele ascoltatrice. Lei che, nel frattempo, vive quasi in disparte, in una sorta di limbo tra la vita vera e ciò che sta dall’altra parte.
La loro storia si sviluppa in una casa che da un certo punto in poi non sembra avere quasi più pareti. È Ingrid a rendersi conto di come quel luogo in cui vivono si sia trasformato in un mondo a sé, che però, in fondo, non appare poi così diverso dal mondo esterno.
In una realtà sempre più inquieta, appare infatti così difficile mantenere speranza nei confronti della vita. È solo qui che Ingrid prende piena consapevolezza della coraggiosa scelta di Martha: lasciarsi andare.
Pedro Almodóvar conquista il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia 2024 con il suo debutto in lingua inglese, regalando al pubblico una delle sue opere più complete e riuscite. La sua regia, attenta e precisa, abbandona in parte un consueto fatalismo, pur mantenendo un’impronta fortemente sensazionale.
Un film di straordinaria eleganza e intensità, più contenuto rispetto ad altre opere del regista, ma comunque ricco di emozioni, con un carattere meno distintamente "spagnolo". La pellicola si distingue per una palette cromatica raffinata e affascinante, accompagnata da una regia profonda che non si limita a concentrarsi sui personaggi, ma esplora anche lo spazio circostante: gli interni, le skyline di New York e la natura.
Nella pellicola, Martha riacquista il controllo di sé tramite la sua scelta, raggiungendo finalmente la pace con la sua versione presente e passata. Contemporaneamente, Ingrid cresce insieme a lei, affrontando la solitudine grazie alla vicinanza dell’amica, mentre la neve cade su tutti, vivi e morti, lasciando traccia del suo passaggio.