Nello scenario australiano di inizio '900, esattamente il giorno di San Valentino, le ragazze del collegio Appleyard si preparano per una gita ad Hanging Rock, località che si sviluppa attorno ad una grande formazione rocciosa di origine magmatica. C'è chi si deterge il viso con acqua fiorita, chi si pettina i capelli con preziose spazzole argentate, e chi è costretto a rimanere al collegio guarda con occhi sognanti questo rito propiziatorio in onore del dio Amore. Il pomeriggio sembra non finire più, e il tedio spinge quattro ragazze ad allontanarsi per esplorare più a fondo questa roccia che sembra essere avvolta in una patina di mistero. Due di loro non faranno mai più ritorno alla realtà rigida e austera del collegio, ma resteranno per sempre incastonate tra le fessure di Hanging Rock.
Il film di Peter Weir è un'ode al mistero, come lo è d'altronde il libro da cui è tratto: "Picnic a Hanging Rock", romanzo di Joan Lindsay. Attraverso la suggestiva
fotografia di Russel Boyd, le fanciulle diventano ninfe appartenenti a dipinti rinascimentali, i paesaggi dai colori dell'oro brillano al sole di una luce surreale, che allude all'onirico. Le scelte stilistiche non vogliono solamente descrivere un paesaggio, ma vogliono indurre lo spettatore ad immedesimarsi in quella realtà così impregnata di arcano. Alimentano l'immersione panica nella natura le musiche presenti all'interno del film, che con i suoi flauti rimandano agli aborigeni, un tempo abitanti dell'Australia.
La bellezza di Miranda, collegiale dai tratti angelici e ammirata dalle altre ragazze, è spesso paragonata alla Venere di Botticelli, tant'è che come la dea anche Miranda appare agli altri come un essere divino, dai confini non definiti e al di fuori del tempo e dello spazio; un essere etereo consapevole di appartenere ad una
dimensione diversa dalla nostra. Dimensione a cui il film allude spesso:
"C'è un tempo e un luogo giusto perché qualsiasi cosa abbia principio e fine... Lassù..."
Queste sono le parole profetiche di Miranda, riferendosi ad Hanging Rock. Ed è proprio nel momento più caldo della giornata, quando il sole raggiunge il suo zenit, che le ragazze svaniscono nel nulla.
Ma non tutte le ragazze scompaiono. Edith è la prima a pentirsi di aver intrapreso questa salita, o meglio ascesa, verso la grande roccia. Le altre ragazze (Miranda, Marion e Irma) iniziano a togliersi le calze e i corpetti sotto una specie di trance e, ignorando i lamenti continui di Edith, salgono ancora. È a questo punto che Edith, scioccata, si precipita giù dalla montagna per chiedere aiuto. Ed è proprio in questo istante che il gruppo restato ai piedi di Hanging Rock si accorge della scomparsa dell'insegnante di matematica Miss McCraw, anch'essa ascesa verso la roccia. Passano i giorni fra le grida disperate delle ragazze scosse da questa improvvisa sparizione e fra le continue ricerche nelle insidie più profonde di Hanging Rock. Una delle ragazze, Irma, viene finalmente ritrovata. Delle altre due non si avrà più traccia.
Non è un caso che Edith e Irma abbiano fatto ritorno alla civiltà, in un modo o nell'altro. Hanging Rock rappresenta la sospensione dal mondo terreno e la fusione panica con l'universo, al di sopra delle leggi mondane. Miranda e Marion sono le sacerdotesse di un rito primordiale, scelte per la raffinatezza della loro anima da questa forza sconosciuta che le ha volute sottrarre al mondo degli uomini. Ciò significa che le altre due ragazze non avevano ancora le chiavi in mano per effettuare il passaggio all'altra dimensione, perché troppo legate al mondo terreno, vincolate all'arsura di quei prati gialli che incorniciano le pareti del collegio.
Irma è un personaggio chiave in quanto apre le porte ad un'altra tematica: quella della scoperta della sessualità. Al suo ritorno, Irma viene vista indossare un abito rosso fuoco, e non più il vestito bianco impreziosito di merletti e pizzi che sprigionava purezza e candore. Sembra che la ragazza abbia appreso un segreto, e che dietro lo sguardo pacato si nasconda la realizzazione di una conoscenza inaccessibile e occulta. Non sorprende la reazione delle altre collegiali alla vista di Irma dopo la sua scomparsa. Esse aggrediscono la ragazza con una forza quasi violenta, una smania di sapere che cosa le fosse successo in cima a quella montagna.
Ma il film spegne ogni speranza che si possa risolvere, chiarire o mettere luce sul mistero, si rifiuta addirittura di spiegare ciò che deve essere colto non per mezzo della logica, ma per mezzo di quella facoltà appollaiata sul ramo più nascosto nella foresta della nostra mente, la civetta dell'intuizione.
Come in altri film di Weir, la natura è spesso vista come portatrice di un caos primordiale, una forza che sovrasta la transitoria civiltà umana. Sono frequenti inquadrature su lucertole o serpenti, ma colpisce soprattutto una scena in cui delle formiche prendono d'assalto la torta preparata per festeggiare San Valentino, come a simboleggiare l'inutilità degli usi e costumi umani, a confronto con la forza imperitura della natura.
Picnic ad Hanging Rock ci insegna che esistono delle realtà ben nascoste dietro le lenti color pastello della vita di tutti i giorni, che c'è sempre qualcosa che striscia sotto di noi, che osserva, incurante o meno, le nostre azioni insignificanti. Cosparge indizi qua e là, senza mai palesare alcuna verità assoluta, ma fungendo da spinta verso
l'ascolto dei moti interiori che si agitano dentro ognuno di noi, e che non si è abituati a sentire. Il film è un inno al mistero che pervade la realtà, e un manifesto verso l'accettazione incondizionata di questa dimensione segreta, svincolata dall'asfissiante piano razionale.