Woodstock: i tre giorni che cambiarono la musica
Maria Simeoli
Maria Simeoli
Nel 1969, migliaia di giovani si radunarono a Bethel, New York, per partecipare a un festival che sarebbe poi diventato un simbolo di pace e libertà per gli anni ’60. Il festival fu ideato da Michael Lang e Artie Kornfeld, che inizialmente avevano come obiettivo quello di promuovere il loro studio di registrazione, ignari dell’importanza che avrebbe avuto l’evento. L’importanza di Woodstock si percepisce fin dall’intervento di Swami Satchidananda, che si occupò del discorso di apertura del festival. Swami era un insegnante di yoga e filosofia orientale. Il suo intervento durò pochi minuti, ma fu fondamentale per instaurare quel senso di pace e serenità che pervase i tre giorni successivi. Una delle sue citazioni più importanti è: “L’umanità è una sola famiglia. Oggi, voi dimostrate che l’umanità può vivere insieme in pace e armonia.”
Durante le tre giornate del festival (15-16-17 agosto), il pubblico assistette alle performance di colossi della musica mondiale come Jimi Hendrix, Santana, Richie Havens e tanti altri. A Woodstack, le star si sentirono libere di esprimere la loro vera identita’ artistica, ridefinendo il concetto di musica dominante fino ad allora. Inizialmente, la stima era di 50.000 partecipanti, ma l’afflusso di persone superò le aspettative, con un picco di oltre 400.000 presenze. Queste tre giornate sono state definite “tre giornate di pace”, poiché segnarono grandi cambiamenti storici. Innanzitutto, si percepì un maggiore senso di libertà: i giovani esprimevano la loro indole e la loro libertà in maniera più naturale, senza porsi limiti. Un importante cambiamento si riscontrò anche nella moda: nacque il cosiddetto stile “hippie”, che per i giovani aveva un valore simbolico. Ad esempio, i jeans strappati e le giacche militari rappresentavano un rifiuto dell’ordine e della guerra, mentre indossare sandali o camminare a piedi nudi simboleggiava un ritorno alla natura e un rifiuto al consumismo.
Woodstock è una pagina di storia importante da ricordare: ha rivoluzionato molti concetti dando spazio a quello cardine del festival, ossia la libertà. Come disse Joe Cocker: “Non so cosa sia successo a Woodstock. Ero lì, ho suonato. Non ero davvero consapevole di quanto fosse importante”. Woodstock, è stato una scoperta per tutti, anche per gli stessi artisti.